Incontri Teatro

13/11 – “Pop up. Un fossile di cartone animato” al teatro delle Briciole

13 Novembre – 16:30 h.
POP UP. UN FOSSILE DI CARTONE ANIMATO
Da 10 anni in tournée in Italia e all`estero. I Sacchi di Sabbia reinventano il libro animato in forma teatrale toccando aspetti centrali dell’immaginario infantile. Tout public da 3 anni. Una produzione Briciole/Solares .
Altre Lingue:

produzione Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
progetto affidato a I Sacchi di Sabbia
di Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri
con la collaborazione di Giulia Solano
con Marta Capaccioli, Lucrezia Palandri
libri di Giulia Gallo| ideazione luce Emiliano Curà
realizzazione scene LabTdb (Paolo Romanini)
con il sostegno di Regione Toscana
tout public a partire da 3 anni

Reinventando il libro animato in forma teatrale, Pop up intreccia le microstorie di un bambino di carta e di una piccola, enigmatica sfera: le evoluzioni ritmiche, cromatiche e sonore del loro rapporto, i loro incontri, le loro specularità, le loro trasformazioni. La scansione cromatica dei diversi cartoon di cui si compone lo spettacolo è un mezzo potente per indagare le emozioni-base e per creare insiemi di associazioni tra sentimenti, forme e colori. La forma delle variazioni sul tema, assecondando musicalmente la ricerca rumoristica, si fa strumento flessibile per un’esplorazione sperimentale dell’immaginario infantile. Le avventure del bambino e della sua piccola palla danno così origine a un gioco simbolico di geometrie e di metamorfosi che tocca aspetti centrali di quell’immaginario: la fantasia, l’invito, la minaccia, il sogno. Due attrici, che sono insieme animatrici, danno vita e voce ai due protagonisti di carta, giocando sull’apparizione delle figure e delle forme nel tempo, sugli intrecci di esse con i loro corpi, sul movimento e sull’illusione del movimento, sulla sincronicità tra voci e tra voci e immagini. L’idea della reinvenzione scenica del libro pop up, la sfida di creare un cartone artigianale, una sorta di fossile di cartone animato nell’epoca del 3D, è la preziosa occasione per una riflessione sull’animazione, sulla saturazione e l’invasività delle sue tecniche contemporanee, per intraprendere una direzione più evocativa e meno aggressiva che lasci più spazio all’immaginazione nell’era della dittatura digitale. Ed è, anche, l’occasione per fondere sperimentalmente manipolazione, teatro d’oggetti e suoni, linee di ricerca amate da I Sacchi di Sabbia che vengono rivolte e confrontate con un pubblico infantile.

I SACCHI DI SABBIA Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea. Già vincitori di due Premi ETI “Il Debutto di Amleto”, I Sacchi di Sabbia ricevono una nomination al Premio Ubu 2003 per lo spettacolo Orfeo. Il respiro (“…per il loro intreccio di ironia, storia e metafisica”) e vincono il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l`evento spettacolare è posto.

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