Arte

Dal 12 al 27/3 – “Divergenze parallele” allo studio d’arte Canforini

Dal 12 al 27 marzo 2022 allo Studio d’Arte Canforini in b.go Basinio Basini, 6 a Parma si terra la mostra fotografica di Franca Superchi e Riccardo Nencini dal titolo
“divergenze parallele”
……. tra le architetture si staglia il medesimo spicchio di cielo, incorniciato dal legno o dalle pietre che l’uomo ha innalzato, diviso in fette da murature curve o perpendicolari, antiche o contemporanee. ….

Presentazione di Patrizia Raggio


Mentre osservavo le foto realizzate in due realtà completamente diverse quali Rotterdam e Parma, mi sono resa conto che alla fine le immagini, sotto un’apparente e profonda diversità, avevano molto in comune.
Non parlo delle tecniche impiegate, degli eventuali filtri utilizzati, delle “manipolazioni” di luci e colori; parlo di quanto quei paesaggi, quegli edifici, trasmettevano a mente e cuore.
Franca ha scattato le foto a Rotterdam, la seconda città dei Paesi Bassi, sorta nei pressi del grande delta del Reno, Mosa e Schelda, con il più grande porto d’Europa, quasi totalmente ricostruita dopo la guerra con moderni criteri urbanistici, su progetti di grandi architetti.
Riccardo ha vagato con la sua macchina fotografica per Parma e il suo circondario; già piccola capitale di un ducato, la città mantiene intatte radici storiche che si accavallano tra loro, in un susseguirsi di edifici di diverse epoche e stili. Ma tra le architetture si staglia il medesimo spicchio di cielo, incorniciato dal legno o dalle pietre che l’uomo ha innalzato, diviso in fette da murature curve o perpendicolari, antiche o contemporanee.
E su antichi gradini consumati dal tempo o lungo scale mobili che non si arrestano mai possiamo immaginare uomini e donne salire e scendere, per poi fermarsi innanzi a cartelli stradali che sembrano invitarti a tentare direzioni diverse, alla scoperta di piazze che alloggiano alberi solitari o di ponti che ti trasportano su rive opposte.
Così, mentre qualcuno osserva da grandi vetrate o da piccole finestre socchiuse, mentre il suono di una campana segna la fine del giorno, il cielo azzurro del mattino si tinge dei colori della medesima notte.
Quella che sembrava solo una comparazione per prospettive analoghe delle fotografie di Franca e Riccardo, le due realtà sono diventate una sola.
Si trova in queste immagini di luoghi così diversi la stessa forza espressiva, la stessa esplosione di colori, di linee e di luci che nascono sia dall’opera della natura che da quella dell’uomo, passato e presente. Le immagini si fondono l’una nell’altra, a segnare una storia che ci appartiene, che ci guida verso il futuro e che si fa memoria del passato.

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