Teatro

12/3 – “Il domatore” di Vittorio Franceschi al Teatro Due

IL DOMATORE
di Vittorio Franceschi

con Vittorio Franceschi e Chiara Degani

musica, sound design Guido Sodo
Light design Luca Bronzo

scena, costumi e regia Matteo Soltanto

produzione Fondazione Teatro Due Parma, CTB Centro Teatrale Bresciano

PRIMA NAZIONALE
Teatro Due Parma
12 marzo 2022, ore 20.30

Debutta il 12 marzo 2022 alle ore 20.30 in prima nazionale a Teatro Due di Parma IL DOMATORE di Vittorio Franceschi che lo interpreta insieme a Chiara Degani, con la regia di Matteo Soltanto, una nuova produzione Fondazione Teatro Due e CTB Centro Teatrale Bresciano (repliche fino al 24 marzo ore 20.30, la domenica ore 16.00, riposo il lunedì).
Vittorio Franceschi, una vita passata con i grandi registi del ‘900 come Benno Besson, Andrzej Wajda e Luca Ronconi, solo per citarne alcuni, è interprete importante e pluripremiato della scena teatrale italiana e internazionale, nonché autore di molti testi tradotti e rappresentati in tutta Europa.
Oggi, a 85 anni, Franceschi mette in scena il testo che ha scritto durante il tempo sospeso della pandemia, ma – aggiunge – “l’avrei scritto comunque, perché quando hai passato la vita in teatro non puoi smettere di pensarci e di progettare fino all’ultimo.”
Sotto il tendone di un piccolo circo una giovane giornalista, interpretata da Chiara Degani, attrice impegnata fra teatro, cinema e fiction, intervista l’ultimo grande domatore di leoni, alla vigilia della nuova legge che proibisce i numeri con gli animali: col procedere del dialogo di volta in volta l’intervistatrice è l’intervistata e l’intervistato è l’intervistatore, in un confronto scontro fra generazioni lontane.
“In questo testo si parla di leoni e di tigri, di clowns e di Santi, di case costruite partendo dal tetto e di grandi amori fuggiti via. E di anime che si incontrano e si scambiano il dolore come pegno. L’unica cosa che dura e non tradisce – racconta Vittorio Franceschi. A pensarci bene il teatro è proprio questo, dal momento che anche gli attori e gli spettatori si scambiano domande e anche risposte, in quel magico, fertile, intimo silenzio che si crea nell’oscurità della sala. E anche qualche bugia, che faccia loro da scorta e da scudo, dato che la verità resta impigliata, immancabilmente, fra le pieghe del sipario. Il quale, beffardo, ogni sera, senza svelare nulla, alla fine si chiude…”
“Nella gabbia dei leoni come sul filo del funambolo ogni passo può essere l’ultimo – racconta il regista Matteo Soltanto che oltre alla regia ha curato anche le scene e i costumi, mentre le luci sono di Luca Bronzo e le musiche di Guido Sodo – per salvarsi occorre prima di tutto combattere paure e ipocrisie, affrontando la vita con la spavalderia dei felini. All’ombra dell’ultimo tendone echeggiano tuoni, memorie, intuizioni, balzi ora in avanti ora di lato, necessari a schivare insidie e a trovare la via maestra per farsi forza e assicurare la continuità della specie, tra i branchi delle pianure come tra i semafori delle città. E visto che nella partita che qui si gioca e che ci riguarda tutti, il protagonista e la sua intervistatrice muovono i pezzi su una scacchiera circolare i cui pedoni hanno messo la criniera, come regista ho dovuto trasformarmi in domatore, con un’unica certezza: dai domatori, quelli veri, abbiamo tutti molto da imparare.
“Ho debuttato in teatro il 12 agosto 1959, conclude Vittorio Franceschi. A scritturarmi fu il Conte Giancarlo Galassi Beria che seguendo un suo pazzo sogno aveva fondato a Milano un Teatro Viaggiante: “Il Globo – Primo Teatro Circo”. Recitavamo sotto un vero tendone di circo e viaggiavamo con le roulottes.
Sono passati 63 anni. Diciamo che il cerchio si sta chiudendo in modo logico e naturale.”

Informazioni e biglietteria: biglietteria@teatrodue.org – tel: 0521.230242 – www.teatrodue.org
Fondazione Teatro Due sui social media:
FB | IG | YT

Vittorio Franceschi (Bologna, 1936) ha lavorato con i maggiori Teatri Stabili italiani e con alcuni fra i più importanti registi, italiani ed europei: Benno Besson, Massimo Castri, Monica Conti, Alessandro D’Alatri, Matthias Langhoff, Gabriele Lavia, Nanni Loy, Francesco Macedonio, Mario Missiroli, Walter Pagliaro, Luca Ronconi, Marco Sciaccaluga, Aldo Trionfo, Andrzej Wajda.
Ha interpretato fra gli altri Edipo (Sofocle); Tartufo (Molière); Robespierre (Przybyszewska); Il reduce (Ruzante); Paragone, Jaques e Gloucester (Shakespeare); Pécuchet (Kezich e Squarzina da Flaubert); Hinkfuss (Pirandello); Borkman (Ibsen); Nicolaj Sarincev (Tolstoj); Il signore (Strindberg); Hamm (Beckett); Akàkij Akàkievič (Franceschi da Gogol). Ha recitato per una stagione in lingua francese alla Comédie de Genève.
Sue opere teatrali sono tradotte e rappresentate in Céchia, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Russia, Scozia, Spagna, Svizzera.
Tra i principali riconoscimenti: Premio Riccione/ATER (1976); Premio IDI (1991 e 1992); Premio UBU (1999 e 2006); Premio ETI-Olimpici del Teatro (2006); Premio Hystrio (2006); Premio della Critica (2009).
Nel 2008 Il Comune di Bologna gli ha attribuito il Nettuno d’oro “per il suo straordinario percorso nella parola teatrale”.
È Condirettore della Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna.

Chiara Degani si forma alla Scuola di Teatro “Alessandra Galante Garrone” a Bologna. Prima di intraprendere la professione di attrice lavora come presentatrice per il canale musicale, MatchMusic. Inizia presto a lavorare con vari registi e attori che accompagneranno il suo percorso: Gabriele Lavia, Umberto Orsini, Ostermeier, Jan Fabre, Alessandro Serra, Pierpaolo Sepe.
Spazia dal teatro al cinema, dove ha recitato in “Immaturi” di Paolo Genovese e “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati, alla fiction, per citarne una che la serie di Rai Uno “Cuori” al fianco di Daniele Pecci con la regia di Riccardo Donna.
Nell’ultimo periodo è stata in tournée con lo spettacolo “La dolce ala della giovinezza” di Tennesse Williams interpretando il ruolo di Miss Lucy, al fianco di Elena Sofia Ricci con la regia di Pier Luigi Pizzi.

Matteo Soltanto nasce nel 1972 a Torino, città in cui, insieme ai primi passi, muove le prime matite. La sua creatività, da sempre variegata e multidisciplinare, lo guida attraverso un percorso artisticamente trasversale. Insieme all’attività pittorica e grafica, che contraddistingue una prima fase della sua carriera (Premio Morlotti 2001, premio Frattini 2006), realizza installazioni nei campi della moda e della televisione (Lo Studio; Pitti Immagine; Sermedia Officina Creativa, MTV Channel). A queste esperienze, segue quella ormai ventennale in campo scenografico, dove firma numerosi allestimenti per alcuni fra i più importanti Teatri italiani (Teatro Stabile di Genova, Arena del Sole/Teatro Stabile di Bologna, Teatro Stabile d’Abruzzo, Teatro Eliseo di Roma, ERT/Emilia Romagna Teatro), per diverse compagnie private (Synergie Arte Teatro, A.Artisti Associati, Teatro delle Temperie, La Contemporanea 83, Teatro e Società, Arte e Salute Onlus, La Pirandelliana, Teatro Europeo Plautino, Neraonda) e all’estero per il Russian Drama Theatre Ufa (Russia). La regia teatrale si pone per lui come complementare a questa molteplicità di esperienze, permettendogli di indagare la parola coniugata con lo spazio scenico e nel contempo di volare con essa sul vento della metafora. Ha insegnato Storia dello Spettacolo all’Accademia di Brera (Milano), è docente di recitazione presso la Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”.

You may also like