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Traiettorie, i concerti dell’edizione 2020

Duecentosettanta concerti in ventinove anni, centoquaranta fra ensemble e solisti ospitati – molti tornati più volte – e oltre milleduecento pezzi eseguiti: la rassegna di musica moderna e contemporanea «Traiettorie» si avvia a celebrare dal 30 settembre il proprio terzo decennio di vita con alle spalle numeri impressionanti, che dimostrano come, pur nata e cresciuta fuori dai circuiti metropolitani, si sia assestata come una delle più prestigiose e riconosciute manifestazioni in Europa dedicate alla scena musicale di oggi.

Nata all’alba dell’ultimo decennio del Novecento con un memorabile concerto dedicato a Luigi Nono, «Traiettorie» ha saputo conquistare nel tempo un proprio pubblico, ampliandolo sempre di più e contribuendo in maniera significativa ad avvicinare molti ascoltatori alla musica contemporanea, di cui ha nei fatti colmato l’assenza nella vita musicale di Parma fino a quel momento. Grazie all’interazione con il tessuto culturale cittadino ha poi dialogato in molte occasioni su più fronti, rivelando quella predisposizione al colloquio con le arti che del resto è già evidente dalla scelta di affidare la realizzazione dell’immagine di ogni edizione a un artista figurativo differente, fra cui si contano nomi come Schifano, Vedova, Bendini, Clemente, Lumaca e Gianquinto. Predisposizione che si conferma anche quest’anno con la scelta dell’opera pittorica «Il grido della luna» (2000) dell’artista siciliano Piero Guccione.

Per celebrare questo trentesimo anno di vita Fondazione Prometeo, che organizza la rassegna, e Martino Traversa, che ne è il fondatore e direttore artistico, avevano preparato un’edizione spalmata eccezionalmente su circa un semestre fra maggio e ottobre, anziché concentrata nell’autunno come da tradizione: non solo per festeggiare in forme adeguate, ma anche per unirsi con entusiasmo alle dinamiche di Parma 2020+21. La situazione di emergenza sanitaria ha purtroppo comportato l’annullamento di due concerti (Ensemble Prometeo – diretto da Marco Angius – ed Ensemble MusikFabrik) impedendo la realizzazione dell’edizione nella sua forma integrale. Ma «Traiettorie» non si ferma e riparte a settembre con sei concerti che si terranno tra il Teatro Farnese, la Casa della Musica e il Teatro Due, con programmi che mescolano autori provenienti in gran parte dai tre principali filoni della cultura musicale del secondo Novecento – Italia, Francia e Germania – e con la proposta di sei prime italiane e una prima assoluta (Pierre-Alain Monot).

La rassegna inaugura mercoledì 30 settembre al Teatro Farnese: torna in questo caso dopo sei anni un ensemble caro a «Traiettorie», Court-circuit, diretto da Jean Deroyer, con una serata tutta dedicata alla Francia (Dubedout e Hurel con prime italiane, Leroux, Bertrand, Hervé). Corposo e di grande interesse è poi il programma offerto giovedì 8 ottobre dall’unico pianista solista di questa edizione, Florent Boffard, perché lega splendidamente il mondo del virtuosismo ottocentesco (due Studi di Chopin) al Novecento tramite György Ligeti («Fanfares» dal primo libro degli Studi) e Claude Debussy, di cui tre studi, qui eseguiti, sono presi a riferimento da Marco Stroppa per i suoi «Trois Études». Del compositore veronese si potrà ascoltare anche il nuovo studio «Pour les Sixtes insoumises», in prima italiana; la seconda parte presenta due brani del filone «seriale» del pianismo novecentesco (la Suite op. 25 di Schönberg e la Sonata di Berg) e uno dei brani che registrano l’adesione di Boulez ai principi dell’aleatorierà e imprevedibilità esecutiva: «Formant 2: Trope» tratto dalla Terza Sonata.

Lunedì 12 ottobre sale sul podio Marco Angius, questa volta alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto di cui è direttore musicale e artistico da cinque anni, con un programma che intreccia Bach, Stravinskij, Hindemith, Schönberg e un nuovo arrangiamento, composto da Pierre-Alain Monot e qui eseguito in prima assoluta, delle «Variazioni per orchestra» di Webern. Quest’ultimo è del resto, dopo Kurtág e Berio, il compositore più eseguito in questi trent’anni di «Traiettorie», una classifica che vede nei primi dieci posti anche uno dei maestri più influenti del Novecento, Pierre Boulez. E proprio Ensemble Intercontemporain, l’orchestra da camera fondata da Boulez, ancora punto di riferimento nel mondo dell’esecuzione della musica contemporanea, sarà ospite per la prima volta a «Traiettorie» martedì 20 ottobre, con brani dello stesso Boulez, di Lachenmann, Carter, Chaigne, Chihara, Traversa e Schöllhorn.

La rassegna si chiude con un doppio concerto di Ensemble Nikel, quartetto di sassofono, chitarra elettrica, pianoforte e percussioni. Nel primo, giovedì 29 ottobre alla Casa della Musica, partner tradizionale e ormai solidissimo che ospita da anni i cartelloni di «Traiettorie», saranno proposte le prime italiane di Hugues Dufourt e di Enno Poppe e un pezzo di Marco Momi.

Il secondo, che concluderà la rassegna il 30 ottobre a Teatro Due, presenterà la prima italiana di «bright Darkness» dell’austriaco Klaus Lang.

La realizzazione di «Traiettorie», partner di Italiafestival, sarà possibile grazie al sostegno di: Comune di Parma, Casa della Musica di Parma, Regione Emilia-Romagna, Complesso Monumentale della Pilotta, Fondazione Teatro Due, Università degli Studi di Parma, Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Chiesi Farmaceutici, Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, Symbolic, Sina Hotel Palace Maria Luigia, MACROCOOP – Servizi per la comunicazione. Rinnovata anche la collaborazione con Rai Radio3 e Magazzini Sonori come media partner.

Si ringrazia l’Archivio Piero Guccione per la concessione dell’immagine.

Per informazioni

Fondazione Prometeo

tel. 0521 708899 – cell. 348 1410292 e-mail info@fondazioneprometeo.org

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