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Fino al 30/1 – “L’istruttoria” di Peter Weiss al Teatro Due

L’ISTRUTTORIA
di Peter Weiss
traduzione Giorgio Zampa

con
Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo/Ilaria Falini,
Davide Gagliardini, Pino L’Abbadessa, Milena Metitieri, Massimiliano Sbarsi
Davide Carmarino (esecuzione musicale)

regia Gigi Dall’Aglio

musiche originali Alessandro Nidi
costumi Nica Magnani
luci Claudio Coloretti

produzione Fondazione Teatro Due

Teatro Due, Parma
15 gennaio ore 17.00
16 gennaio ore 18.00
21 gennaio ore 20.30
22 gennaio ore 20.30
23 gennaio ore 16.00
27 gennaio ore 20.30
28 gennaio ore 20.30
30 gennaio ore 18.00

A quasi quarant’anni dalla nascita di questo lavoro e dopo la scomparsa del suo regista, Gigi Dall’Aglio, viene ripresa dal Teatro Due di Parma, come ogni anno dal 1984 quando fu creata, L’Istruttoria di Peter Weiss, non un semplice spettacolo, ma un incrollabile caposaldo della memoria da attivare nel presente.
In scena dal 15 al 30 gennaio 2022 ci saranno Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo/Ilaria Falini, Davide Gagliardini, Pino L’Abbadessa, Milena Metitieri e Massimiliano Sbarsi insieme a Davide Carmarino che eseguirà dal vivo le musiche originali di Alessandro Nidi.
La ripresa avviene nella certezza di interpretare la volontà di Gigi Dall’Aglio di mantenere un impegno rispetto alla Storia e nella convinzione che la modalità con cui è stata affrontata e creata questa pietra miliare del teatro italiano possa costituire un giusto terreno di lavoro per attori che si sentano tramiti di una visione del Teatro che sappia interpretare la Storia.
L’Istruttoria, capolavoro del teatro documentario europeo, venne scritta da Peter Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Le 183 giornate del processo in cui vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti, rappresentarono il primo tentativo da parte della Repubblica Federale Tedesca di far fronte alla questione delle responsabilità individuali, dirette, imputabili a esecutori di ogni grado attivi nei recinti del lager di Auschwitz.
L’allestimento messo in scena nel 1984 dal Teatro Due di Parma e diretto da Gigi Dall’Aglio è divenuto un cult teatrale, tappa cruciale della storia della scena del nostro paese che ha abbondantemente superato le 1000 repliche ed è stato visto da oltre 150.000 persone conoscendo importanti tournée in Italia e all’estero con episodi memorabili quali la messa in scena all’Habimah National Theatre di Tel Aviv in Israele, dove il testo non era mai stato rappresentato.
Ovunque sia stata rappresentata L’Istruttoria ha raccolto la forte partecipazione degli spettatori di tutte le età; ogni anno il rito del Teatro si compie accompagnando le diverse generazioni nell’Inferno di Auschwitz, in un viaggio-tragedia della Storia contemporanea in cui non può compiersi nessuna catarsi.
La ricezione de L’Istruttoria è cambiata anno dopo anno, seguendo come una cartina tornasole gli umori della coscienza nazionale. La memoria culturale dell’Olocausto si è misurata in questi ultimi quattro decenni con i nodi caldi del discorso politico ed etico contemporaneo – il conflitto Israele-Palestina, il revisionismo, i fenomeni migratori e il razzismo nell’Europa della riunificazione, le guerre etniche e i nuovi genocidi – e L’Istruttoria e i suoi interpreti, riattivando la memoria traumatica si sono trovati al centro di questi discorsi, patendoli e fungendone da catalizzatore.
L’Istruttoria è stato l’ultimo spettacolo andato in scena a Teatro Due nel febbraio del 2020 prima della chiusura dei teatri dovuta all’emergenza sanitaria; in questo 2022 carico di nuove problematiche, nuovi conflitti, la storia di questo spettacolo, radicata nella ripetizione, proseguirà il suo percorso in fieri, rivelando molto sulla nostra società. E consentendo agli spettatori di riunirsi a celebrare quel fondamentale rito laico che è il teatro.
In tanti anni è invecchiato solo il corpo dello spettacolo, – scrisse Dall’Aglio: i muri, le vernici, gli oggetti e i corpi dei celebranti, ma il rito si è mantenuto solidamente laico e facilmente dialettico come il senso del teatro richiede, sostenuto dall’intelligenza dei corpi e dalla scenografia che si corrompe con biologica consapevolezza, e sorretto dal grande respiro di un pubblico che è stato reso presente e consapevole.

Informazioni e biglietteria: biglietteria@teatrodue.org – tel: 0521.230242 – www.teatrodue.org
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